Gli impianti di filtrazione sono sistemi specificamente progettati per rimuovere contaminanti e impurità dalle acque utilizzate nei processi industriali. Tali sistemi sono essenziali per garantire che l’acqua primaria o di processo sia di qualità adeguata alle lavorazioni, sicura per la salute degli operatori e pienamente in linea con le normative ambientali in vigore.
Blue Water Technology progetta e realizza diverse tipologie di impianti di filtrazione dell’acqua per rispondere alle esigenze di trattamento dell’acqua dei più diversi contesti industriali.
Questi impianti di filtrazione utilizzano strati di quarzite per rimuovere i solidi sospesi nell’acqua. Sono adatti per il trattamento delle acque primarie e di processo in vari settori industriali perché garantiscono un’efficace rimozione delle particelle fini, costi operativi contenuti e semplicità di manutenzione.
Sono impianti di filtrazione che impiegano strati di sabbia come mezzo filtrante per eliminare i solidi sospesi dall’acqua. Questa tecnologia è ampiamente utilizzata negli impianti di trattamento delle acque reflue, di processo e persino di quelle potabili: garantisce infatti un’efficace rimozione di particelle di varie dimensioni, un sistema di filtrazione affidabile e consolidato e ottime performance con grandi volumi d’acqua.
Questa tecnologia utilizza carbone attivo per eliminare dall’acqua, tramite adsorbimento, sostanze organiche inquinanti potenzialmente nocive per le persone e l’ambiente (rimozione COD, rimozione BOD, rimozione Pesticidi, rimozione colore). Viene impiegata per il trattamento delle acque potabili e di processo e per la depurazione di acque contaminate da sostanze organiche. Tra i suoi vantaggi figurano l’elevata capacità di adsorbimento di sostanze organiche e composti chimici volatili e il miglioramento delle qualità organolettiche complessive dell’acqua.
Questi impianti di filtrazione dell’acqua utilizzano apposite cartucce filtranti per rimuovere dall’acqua particelle e impurità. Sono generalmente indicati per basse portate e basse concentrazioni di solidi sospesi, spesso come pre-filtrazione in impianti ad osmosi inversa o ultra-filtrazione, e in settori che richiedono un’elevata performance nel processo di filtrazione, come nelle industrie farmaceutica, alimentare ed elettronica. Oltre a un’alta efficacia e affidabilità, i vantaggi di tale tecnologia includono la semplicità di sostituzione delle cartucce e la versatilità in vari gradi di filtrazione.
Questi sistemi utilizzano filtri capaci di pulirsi autonomamente, solitamente tramite un meccanismo di contro-lavaggio. Sono ideali per basse portate in presenza di elevate concentrazioni di solidi sospesi e garantiscono riduzione concreta dei tempi di fermo-attività, minore necessità di manutenzione manuale, affidabilità e consistenza nella qualità della filtrazione dell’acqua.
Specialmente quando si utilizza acqua di falda, è possibile che in essa siano disciolti elementi che la rendono inadatta all’utilizzo industriale o civile a causa della presenza di metalli pesanti (come il ferro o il manganese) o altri elementi (come l’arsenico). In questi casi, si utilizzano specifici impianti di depurazione delle acque: a filtrazione selettiva con pirolusite per la rimozione di ferro e manganese (deferrizzazione e demanganizzazione); a filtrazione selettiva con resine a scambio ionico chelanti per la rimozione di metalli pesanti; a filtrazione selettiva con biossido di titanio o zeoliti modificate per la rimozione dell’arsenico.
Per durezza dell’acqua si intende un valore che esprime il contenuto totale di ioni di calcio e magnesio e di eventuali metalli pesanti, dovuti alla presenza di sali solubili. La durezza di un’acqua può essere ridotta tramite filtrazione su un impianto di addolcimento, ovvero con l’ausilio di un impianto di depurazione dell’acqua contenente una resina a scambio ionico che consiste in un polimero recante ioni sodio (Na+). Questi ioni di sodio vengono scambiati al passaggio con gli ioni calcio e magnesio naturalmente presenti nell’acqua. La durezza è quindi trattenuta dalla resina che viene poi successivamente rigenerata per trattamento con acqua salata (NaCl) concentrata (salamoia). L’addolcitore d’acqua trattiene dunque gli ioni incrostanti calcio e magnesio che rendono l’acqua dura e li sostituisce con il sodio. In base al tipo di acqua richiesta l’addolcimento può essere totale, ossia l’acqua viene addolcita completamente con durezza residua pari a zero, o parziale, ovvero mantenendo un certo grado di durezza residua (questo è il caso frequente negli addolcitori domestici).
La rimozione selettiva è un processo che mira a eliminare specifici contaminanti o impurità dall’acqua, utilizzando tecniche e materiali che agiscono in modo mirato su determinate sostanze senza alterare significativamente la composizione dell’acqua stessa. A seconda del contaminante da rimuovere, il processo prenderà il nome di deferrizzazione (ferro), dearsenificazione (arsenico) o demanganizzazione (manganese).
Gli impianti di deferrizzazione sono progettati per rimuovere il ferro disciolto nell’acqua, che può causare macchie e sapori metallici. Utilizzano metodi come l’ossidazione e la filtrazione per convertire il ferro solubile in una forma insolubile che può essere facilmente filtrata.
Gli impianti di dearsenificazione sono utilizzati per eliminare dall’acqua potabile l’arsenico, un contaminante noto per i suoi effetti tossici. Questi impianti spesso impiegano tecniche come l’adsorbimento su materiali specifici (ad esempio, ossidi di ferro) o processi di scambio ionico.
Gli impianti di demanganizzazione sono progettati per rimuovere il manganese dall’acqua, che può causare problemi estetici e di gusto. Simili agli impianti di deferrizzazione, utilizzano l’ossidazione e la filtrazione per convertire il manganese in una forma insolubile.
Gli impianti che utilizzano resine chelanti sono efficaci nella rimozione di metalli pesanti come piombo, mercurio e cadmio, zinco nichel, rame. Le resine chelanti legano selettivamente i metalli pesanti, permettendo la loro rimozione dall’acqua attraverso processi di scambio ionico.
Gli impianti con resine a scambio ionico utilizzano resine sintetiche per rimuovere ioni indesiderati dall’acqua e sostituirli con ioni meno problematici. Questo metodo è efficace per ridurre la durezza dell’acqua (rimozione di calcio e magnesio) e per eliminare altri contaminanti specifici come nitrati e metalli pesanti.
Le torri di strippaggio sono utilizzate per rimuovere gas disciolti nell’acqua, come anidride carbonica, ammoniaca e composti organici volatili. Il processo avviene facendo passare l’acqua attraverso una colonna ricolma di materiale di riempimento, dove essa viene in contatto con un flusso di aria o gas che facilita la rimozione dei gas disciolti.
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